La stagione primaverile ed estiva è il momento delle passeggiate nella natura. Oltre alla bellezza dell'ambiente, ci aspettano creature di ogni tipo, tra cui, purtroppo, le zecche, che possono trasmettere malattie pericolose. Tra queste, la malattia di Lyme è la più frequentemente citata. Come si cura la malattia di Lyme in gravidanza?
La malattia di Lyme in gravidanza: come ci si può infettare?
La malattia di Lyme è una zoonosi trasmessa principalmente dalle zecche del genere Ixodes. Il contagio avviene più frequentemente in primavera e in estate, quando si cammina nei boschi o nei prati. Tuttavia, le zecche possono essere trovate anche in città, quindi è importante controllare il proprio corpo dopo ogni gita al parco per assicurarsi di non aver portato a casa un ospite non invitato. Le zecche infettate da spirochete le trasmettono all’uomo. Più a lungo l’aracnide rimane sulla pelle, maggiore è il rischio di trasmissione. Tuttavia, è importante sapere che non tutte le zecche sono infette. Il solo fatto che una zecca trasmetta la malattia di Lyme non significa che una persona sia sicuramente infetta. Per questo motivo, i medici sconsigliano di esaminare le zecche rimosse dalla pelle di una persona, in quanto ciò non serve ad approfondire il trattamento e può portare a una terapia antibiotica non necessaria.
La malattia di Lyme in gravidanza: come si cura?
Nella maggior parte dei casi, la diagnosi di malattia di Lyme viene fatta sulla base del sintomo caratteristico del rossore vagante (eritema migrante) che compare sulla pelle. Questo sintomo autorizza il paziente a iniziare il trattamento senza ulteriori esami. In caso di dubbio o qualche tempo dopo l’eritema, è possibile effettuare un esame del sangue per la malattia di Lyme con il test Elisa e il Western blot (il cosiddetto test di conferma).
Il trattamento della malattia di Lyme in gravidanza, come al di fuori della gravidanza, consiste in 14-28 giorni di terapia antibiotica. L’unica differenza rispetto alle pazienti non gravide è che la doxiciclina è vietata nelle donne in gravidanza a causa del rischio di complicazioni che questo farmaco può causare nel feto in via di sviluppo. Gli antibiotici del gruppo delle penicilline e le cefalosporine di seconda e terza generazione sono utilizzati nelle donne in attesa.
La malattia di Lyme in gravidanza: possibili complicazioni
Gli studi scientifici condotti non hanno confermato un aumento del rischio di difetti congeniti nel feto se una futura madre contrae la malattia di Lyme durante o prima della gravidanza. Ci sono segnalazioni isolate della malattia all’inizio della gravidanza, ma queste devono essere monitorate ulteriormente. L’aspetto più importante, sia durante che al di fuori della gravidanza, rimane una terapia antibiotica efficace alla comparsa dei sintomi della malattia. Essa protegge dalle possibili complicazioni, che includono, ma non solo, la neuroborreliosi. È importante ricordare che in caso di sospetto di malattia di Lyme, compresa la comparsa di eritema migrante, è necessario consultare un medico che avvierà un trattamento appropriato e sicuro per la gestante. Si ricorda inoltre che la donna incinta deve utilizzare indumenti adatti e repellenti per insetti sicuri per la gestante durante le escursioni nella foresta.