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HBs in gravidanza

07.08.2019

2 min. Tempo di lettura

Durante la gravidanza, la salute della donna viene monitorata regolarmente dal medico curante. Uno degli esami effettuati di routine è la ricerca dell'antigene HBs nel sangue della madre. Che cos'è l'antigene HBs e quando si deve fare il test?

Che cos’è l’antigene HBs?

L’antigene HBs è una proteina presente sulla superficie del virus HBV. Questo agente patogeno è responsabile dello sviluppo dell’epatite B, che in alcuni casi porta alla cirrosi epatica. L’antigene HBs svolge un ruolo fondamentale nella diagnosi dell’infezione da HBV, in quanto è il marcatore che compare per la prima volta nel sangue umano dopo l’ingresso del patogeno nell’organismo. Inoltre, questa proteina è rilevabile anche prima della comparsa di sintomi clinici come ittero e deterioramento dei parametri epatici sotto forma di livelli elevati di ALT e AST. L’antigene HBs è presente nella fase acuta della malattia e poi scompare, per poi ricomparire nel sangue in quantità minori nella fase cronica. Per questo motivo, sono necessari ulteriori test sierologici e molecolari per valutare la progressione della malattia.

Il virus si trasmette da persona a persona attraverso il contatto con il sangue o i fluidi corporei di una persona infetta. Il contagio può avvenire anche attraverso il contatto sessuale. Dal 1994, ogni neonato viene vaccinato contro l’HBV, a meno che non vi siano controindicazioni, e la serie completa di vaccinazioni viene completata all’età di 6 mesi con la terza dose di vaccinazione. La vaccinazione fornisce una protezione completa contro il virus per almeno 25 anni.

 

  

Quando si deve effettuare un test HBs in gravidanza?

Secondo gli standard attuali per l’assistenza perinatale, ogni donna incinta dovrebbe essere sottoposta al test per l’antigene HBs e la possibile infezione da HBV. Se il risultato è negativo, la donna è considerata sana e non sono necessari ulteriori test durante la gravidanza. L’eventuale presenza dell’antigene HBs, indicativa di un’infezione acuta, rende necessaria una diagnosi approfondita e un’adeguata pianificazione del parto. Subito dopo la nascita, il neonato deve essere trattato con immunoglobuline anti-HBs e anti-HBc. Anche il parto cesareo è sconsigliato. Queste procedure hanno lo scopo di ridurre il più possibile il rischio di trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino durante il parto.

Tuttavia, vale la pena ricordare che le infezioni da HBV in persone nate dopo il 1994 o in persone vaccinate contro questo agente patogeno sono rare nel nostro Paese. Tuttavia, esistono ancora situazioni in cui una persona è portatrice di HBV senza esserne consapevole. Per questo motivo, questo test continua a svolgere un ruolo importante nell’assistenza alle donne in gravidanza.

 

 

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