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Anemia nel feto: da dove viene?

11.10.2023

2 min. Tempo di lettura

Durante l'esame ecografico, il ginecologo non solo valuta la crescita del feto e la sua anatomia, ma misura anche il flusso sanguigno in vari vasi. Un flusso anomalo nell'arteria cerebrale media può indicare un'anemia fetale. Da dove deriva e quali sono le sue conseguenze?

Anemia fetale – Diagnosi

L’anemia è una concentrazione di emoglobina troppo bassa nel sangue per una certa età gestazionale. L’anemia nel feto viene diagnosticata sulla base di misurazioni ecografiche, in particolare del flusso nell’arteria cerebrale media. In presenza di anemia, la velocità sistolica massima (PSV MCA) in questo vaso è aumentata. I segni successivi di anemia visibili all’ecografia comprendono l’edema fetale.

Anemia fetale – Cause

Una delle cause più comuni di anemia fetale è un conflitto sierologico, principalmente nel sistema Rh. È anche possibile che l’anemia si sviluppi a causa di un conflitto in sistemi più rari che non sono interessati dall’immunoprofilassi utilizzata durante la gravidanza nelle donne Rh-negative. Tra le cause di anemia vi è l’infezione da parvovirus durante la gravidanza, estremamente pericolosa per il nascituro. L’anemia può anche verificarsi in gravidanze multiple in cui si è sviluppata una sindrome TAPS o TTTS.

 

Anemia fetale – trattamento

È molto importante che la gestante venga indirizzata a un centro di riferimento se si sospetta un’anemia fetale. Negli ospedali che trattano questi pazienti, vengono eseguite ulteriori diagnosi approfondite e si cerca la causa dell’anemia che si è verificata nel feto. Oltre ai test per la ricerca di anticorpi contro il parvovirus o di conflitti sierologici, viene effettuato anche un test per l’anemia feto-materna.

Un esame invasivo chiamato puntura del cordone ombelicale permette di determinare l’esatto contenuto di emoglobina nel sangue del feto e quindi il grado di anemia. Grazie a questo metodo, vengono effettuate anche trasfusioni intrapartum per ridurre l’anemia del bambino e sono un trattamento riconosciuto per l’anemia. Grazie a trasfusioni regolari, è possibile prolungare la durata della gravidanza e ridurre il rischio di gravi complicazioni nel bambino.

Anemia fetale – conseguenze

L’anemia fetale non trattata può portare alla malattia emolitica del feto, allo sviluppo di edema generalizzato e di conseguenza al rischio di necrosi intrauterina del bambino. Per questo motivo, una diagnosi accurata e l’attuazione di un trattamento adeguato per prevenire le complicazioni dell’anemia sono molto importanti.

 

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