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Acne in gravidanza

22.05.2025

3 min. Tempo di lettura

Contrariamente a quanto comunemente si pensa, l’acne non è una condizione che colpisce solo gli adolescenti e che può essere associata esclusivamente alla pubertà. Può infatti comparire anche durante la gravidanza. La causa principale sono i cambiamenti ormonali nel corpo della donna incinta. Ma come si può trattare? E corrisponde al vero che sia un segnale che si aspetta una bambina?

Cause dell’acne in gravidanza

Durante la gravidanza, i livelli di progesterone e androgeni aumentano nel corpo della donna. Questo stimola le ghiandole sebacee e incrementa la produzione di sebo. Quando i pori delle ghiandole si ostruiscono, i batteri possono proliferare – e questo porta alla comparsa dell’acne. Si manifesta principalmente sul viso e sulla schiena, ed è più frequente nel primo trimestre. Spesso è accompagnata da capelli più grassi. Nel secondo e terzo trimestre, molte donne notano un miglioramento dell’aspetto della pelle, probabilmente grazie all’azione degli estrogeni.

Anche lo stress e una dieta squilibrata possono influenzare negativamente la salute della pelle. È consigliabile evitare cioccolato e cibi molto speziati per ridurre il rischio di impurità cutanee, anche se durante la gravidanza sono comuni le voglie alimentari.

Purtroppo, l’acne può persistere anche dopo il parto e continuare durante l’allattamento. Ciò è dovuto all’aumento dei livelli di prolattina, un ormone che regola la produzione di latte e sostiene lo sviluppo delle ghiandole mammarie.

Come trattare l’acne in gravidanza

Trattare l’acne in gravidanza è complicato, poiché molti farmaci non sono sicuri per le donne incinte. I medicinali a base di derivati della vitamina A (retinoidi) sono teratogeni per il feto e possono causare gravi malformazioni. Inoltre, passano nel latte materno e sono quindi controindicati anche durante l’allattamento.

Alle donne incinte non devono essere prescritti antibiotici come le tetracicline, normalmente utilizzati per trattare l’acne.

Per questo è fondamentale una cura adeguata della pelle: usare creme adatte e detergere accuratamente il viso per evitare che residui di trucco o impurità ostruiscano i pori e favoriscano la comparsa di brufoli.

L’assunzione di qualsiasi tipo di farmaco – anche rimedi erboristici o “fatti in casa” – deve essere sempre concordata con un ginecologo o un dermatologo, per esempio per evitare antiestetiche alterazioni della pigmentazione.

Anche durante i trattamenti estetici è importante informare l’estetista della gravidanza. Tecniche come i peeling chimici o a ultrasuoni andrebbero posticipate al periodo dopo il parto.

Acne in gravidanza – maschio o femmina?

Secondo una credenza popolare, i problemi di pelle e i cambiamenti nei capelli e nelle unghie indicherebbero che si aspetta una femmina – perché “la bambina ruba la bellezza alla madre”. Anche se questa teoria non ha alcun fondamento scientifico, molte persone ci credono ancora. Alla fine, però, si tratta solo di una superstizione: il sesso del bambino dovrebbe essere determinato tramite ecografia dal ginecologo.

Altri problemi cutanei in gravidanza

Un disturbo cutaneo molto frequente tra le donne incinte è il cosiddetto “maschera gravidica” (cloasma o melasma). Si tratta di macchie pigmentarie sul viso, soprattutto su naso, guance e fronte. L’esposizione al sole può accentuarle, e compaiono generalmente a partire dalla 16ª settimana di gravidanza.

Queste alterazioni della pigmentazione sono causate da un aumento della deposizione di melanina. Oltre al viso, possono comparire anche intorno ai capezzoli e nella zona anale. Non possono essere prevenute.

Un altro sintomo spesso percepito come fastidioso è la cosiddetta linea nigra – una linea scura che va dall’ombelico al pube.

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