Dopo un intervento come il parto cesareo, sulla pelle rimane una cicatrice, ma non solo. Si trova anche nell'utero. Scoprite come curare la cicatrice dopo un parto cesareo e quanto tempo dovreste aspettare prima di rimanere nuovamente incinta.
Come si cura la cicatrice del parto cesareo?
La cicatrice del parto cesareo è solitamente larga circa due dita sopra la sinfisi pubica. Le sue dimensioni dipendono dal medico che esegue l’intervento e dalle indicazioni per la procedura. Con un peso fetale stimato elevato, queste cicatrici sono spesso più grandi rispetto a quelle di un parto cesareo eseguito per altri motivi.
Nei primi giorni dopo il parto cesareo, la ferita deve essere ventilata il più possibile. La ferita deve essere lavata con acqua e sapone. Non è necessario l’uso di disinfettanti speciali. Tuttavia, è importante utilizzare asciugamani monouso per asciugare la ferita e che il tampone non tocchi l’area della ferita. In questo modo si riduce il rischio di contaminazione batterica della ferita. Nel caso di punti di sutura non dissolvibili, questi vengono solitamente rimossi circa 7-10 giorni dopo l’intervento.
Cicatrice dopo il parto cesareo: il ruolo del fisioterapista uroginecologo
Le donne che hanno subito un parto cesareo spesso riferiscono una mancanza di sensibilità nella zona della ferita, ma anche una sensazione di trazione in quest’area o un ispessimento della pelle, ad esempio. Per questo motivo, nei reparti di maternità si presta sempre più attenzione a consigliare alle donne un fisioterapista uroginecologico dopo il parto. Oltre a lavorare con i muscoli del pavimento pelvico, i suoi compiti comprendono anche la cura e la mobilizzazione della cicatrice dopo il parto. È meglio rivolgersi a un fisioterapista dopo il parto, quando la cicatrice è guarita.
Cicatrici dopo il parto cesareo
Nelle donne che hanno subito un parto cesareo, oltre alla cicatrice visibile sulla pelle, è presente anche una cicatrice sul muscolo uterino. Per questo motivo, è necessario attendere un periodo di tempo ragionevole prima di avere un’altra gravidanza. Secondo gli esperti, l’ideale sarebbe far passare almeno 18 mesi tra un parto e l’altro. Se l’intervallo è troppo breve, nel peggiore dei casi c’è il rischio di rottura dell’utero nella cicatrice. Se sono passati meno di 12 mesi dall’ultimo parto, è consigliabile prendere in considerazione un altro parto cesareo invece di tentare un parto vaginale.
Nelle donne che hanno subito un parto cesareo, il medico può valutare lo spessore della cicatrice dopo il parto cesareo e la sua eventuale perdita (istmocele) durante l’esame ecografico. Si raccomanda di effettuare l’esame della cicatrice prima che la donna rimanga incinta, poiché le misurazioni effettuate durante la gravidanza possono dare un risultato errato. Lo spessore della cicatrice dell’incisione prima della gravidanza può essere utilizzato per decidere se è necessario eseguire un altro taglio cesareo per evitare la rottura dell’utero di cui sopra.
Per saperne di più sulla pianificazione di un’altra gravidanza dopo un parto cesareo, leggete qui.