L'anemia è una delle complicazioni più comuni durante la gravidanza. Di solito viene diagnosticata sulla base di un livello insufficiente di emoglobina nella gestante. A volte, oltre ai test di base, viene determinata anche la concentrazione di ferritina nell'organismo della gestante. Di cosa è responsabile la ferritina e quali sono gli standard della ferritina in gravidanza?
Ferritina in gravidanza – funzione
La ferritina è la proteina responsabile dell’immagazzinamento del ferro nell’organismo, principalmente nel midollo osseo, nella milza e nel fegato. La sua concentrazione è strettamente correlata a un livello di ferro sufficiente, essenziale per prevenire l’anemia microcitica (anemia). Quando le scorte di ferro si esauriscono, i livelli di ferritina si abbassano, il che spesso si osserva prima della diminuzione dell’emoglobina. La ferritina è anche considerata una proteina della fase acuta, cioè il suo livello aumenta, ad esempio, durante le infezioni o il cancro.
Ferritina in gravidanza – standard
Le norme durante la gravidanza differiscono da quelle al di fuori della gravidanza a causa dei numerosi cambiamenti nel funzionamento dell’organismo femminile. Una concentrazione di ferritina di circa 60-70 mcg/l all’inizio della gravidanza non è associata a un aumento del rischio di anemia e quindi non richiede un’integrazione di ferro durante la gravidanza. Con livelli inferiori a 60 mcg/l, si raccomanda l’integrazione di ferro. Va ricordato che i risultati degli esami del sangue devono essere interpretati dal medico sulla base, tra l’altro, dei sintomi della gestante.
Ferritina in gravidanza – integrazione di ferro
Secondo le attuali raccomandazioni per l’integrazione in gravidanza, non tutte le donne incinte devono necessariamente assumere integratori di ferro. Sono consigliati in caso di anemia (Hgb<11g/dl) e di un basso livello di ferritina. Per questo motivo, è consigliabile effettuare un test della ferritina all’inizio della gravidanza per verificare le riserve di ferro nell’organismo della futura mamma e stabilire se è necessaria un’integrazione supplementare. Tuttavia, non assumete alcun farmaco senza aver prima consultato uno specialista.