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Elettroliti in gravidanza

19.05.2025

3 min. Tempo di lettura

Gli elettroliti svolgono un ruolo fondamentale nell’organismo umano, poiché partecipano a quasi tutti i processi cellulari. Poiché le donne in gravidanza hanno un fabbisogno aumentato di elettroliti, è importante sapere come prevenire una perdita eccessiva. Quali sono i valori considerati normali e quando è opportuno assumere elettroliti durante la gravidanza?

Elettroliti in gravidanza – quali funzioni svolgono?

Il ruolo degli elettroliti nell’organismo umano è difficile da definire con precisione, in quanto sono coinvolti in quasi tutti i processi biochimici e metabolici delle cellule. I principali elettroliti includono sodio, potassio, cloruro, magnesio e calcio. Regolano il funzionamento del sistema nervoso e ormonale, l’attività cardiaca, il trasporto del glucosio e influenzano l’osmolarità del sangue. Una carenza o un eccesso può causare gravi disfunzioni in tutto l’organismo.

Elettroliti in gravidanza – valori di riferimento

Poiché gli elettroliti influenzano quasi tutti i processi corporei, i loro livelli nel sangue sono soggetti a una stretta regolazione. I valori di riferimento comunemente accettati nel sangue sono i seguenti:

  • Sodio: 136–145 mmol/l
  • Cloruro: 95–105 mmol/l
  • Potassio: 3,5–5,1 mmol/l
  • Magnesio: 0,7–1,1 mmol/l
  • Calcio: 2,1–2,6 mmol/l

Questi valori possono variare leggermente a seconda del laboratorio. Pertanto, ogni referto relativo agli elettroliti di una donna in gravidanza dovrebbe essere interpretato dal ginecologo curante. L’analisi dell’equilibrio elettrolitico nel sangue è chiamata ionogramma. Per ottenere risultati affidabili, è consigliabile eseguire il prelievo di sangue al mattino a digiuno.

Elettroliti in gravidanza – quando assumerli?

Le donne in gravidanza sono considerate un gruppo a rischio per i disturbi elettrolitici. Il problema più comune è una carenza di potassio (ipokaliemia), che può causare crampi muscolari dolorosi e, nei casi più gravi, aritmie cardiache. Anche la carenza di magnesio è frequente. Le donne colpite possono sentirsi deboli, molto stanche e soffrire di crampi, simili a quelli causati dalla carenza di potassio.

Per prevenire i disturbi elettrolitici in gravidanza, è fondamentale seguire un’alimentazione equilibrata e garantire un’adeguata idratazione. Il potassio è presente in abbondanza nei pomodori e nelle banane, il calcio nei latticini, mentre il magnesio si trova nel cacao e nei legumi.
Il fabbisogno idrico giornaliero di una donna in gravidanza è di circa 2,5 litri. Gli esperti raccomandano di bere acqua a basso contenuto di minerali durante questo periodo. In caso di elevata perdita di liquidi ed elettroliti – ad esempio a causa di forti nausee e vomito nel primo trimestre – può essere necessario assumere soluzioni reidratanti orali. Tuttavia, è importante consultare un medico prima dell’assunzione, specialmente in caso di iperemesi gravidica, per effettuare gli accertamenti e i trattamenti adeguati.

Elettroliti in gravidanza – sono davvero sicuri?

Le soluzioni reidratanti orali, comunemente note come elettroliti, forniscono un’idratazione efficace in caso di aumentata perdita di liquidi durante la gravidanza. Non contengono sostanze potenzialmente nocive per le donne incinte e sono quindi considerate sicure per l’uso durante tutta la gravidanza. Tuttavia, è fondamentale che vengano assunte solo su indicazione del ginecologo e non di propria iniziativa.

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